Il tumore del rene è il più frequente tumore dell’apparato urinario dopo quello di prostata e vescica. Colpisce le diverse strutture che compongono i reni, due organi pari e simmetrici, posti nella zona lombare dell’addome, deputati all’eliminazione di scorie dall’organismo tramite l’urina. Nel 90% dei casi si origina dalla crescita incontrollata delle cellule sulla parete dei tubuli renali che compongono i nefroni, le unità strutturali con cui il rene filtra il sangue dalle sostanze da espellere.
In questo caso di parla di adenocarcinoma renale e può presentarsi in diverse varianti. L’adenocarcinoma a cellule chiare, il più frequente, l’adenocarcinoma a cellule granulose, a cellule sarcomatose o in forma cellulare mista. Meno frequente è il sarcoma che origina dalle altre strutture del rene, come la capsula di rivestimento esterna. Nei bambini la forma tumorale più frequente è il nefroblastoma, chiamato anche ‘tumore embrionale’ perchè origina da cellule simili a quelle che nell’embrione formano il rene, e molto raro negli adulti.
Sintomi
Il tumore del rene può rimanere silenzioso a lungo e il 20% dei casi manifesta sintomi solo quando è già in fase avanzata. Sono numerosi i pazienti che scoprono il tumore per caso, tramite un’ecografia o TAC eseguita durante altri accertamenti. La presenza di sangue nelle urine, un dolore persistente a livello lombare e una massa palpabile nell’addome sono i tre segnali più evidenti di tumore al rene, raramente manifestati negli stadi iniziali. Un sospetto può invece nascere da alcuni sintomi non urologici, comuni ad altre forme tumorali, come una progressiva perdita di peso, stanchezza eccessiva, anemia, ipertensione e ipercalcemia.
La febbre caratterizza il tumore renale e può essere di lieve entità oppure elevata. Un segnale abbastanza precoce è il varicocele acuto, un’infiammazione delle vene del testicolo dovuta alla compressione da parte della massa tumorale o alle sue metastasi, quando presenti. In caso di tumori in fase avanzata possono comparire manifestazioni a livello dei linfonodi, polmoni, ossa, fegato e altri distretti invasi dalle metastasi.
Diagnosi
Gli esami radiologici sono i più importanti per valutare la presenza di un tumore al rene. L’ecografia consente di riconoscere la massa sospetta, distinguendola da cisti innocue, e la TAC monitorizza l’estensione e la progressione del tumore, oltre che la presenza di eventuali metastasi.
La ricerca di sangue nelle urine è significativa per la diagnosi, ma può indicare anche lesioni o altre patologie a danno degli altri organi dell’apparato urinario. Con l’urografia si esplorano i reni, gli ureteri e la vescica, ricercando la causa delle perdite ematiche. Gli esami diagnostici permettono di definire lo stadio del tumore e guidano la scelta terapeutica. Tumori di grandezza inferiore ai 7 cm sono precoci e sono più facilmente curabili.
Come si cura
Quello al rene è un tumore difficile da curare, soprattutto per l’alta percentuale di casi che lo scoprono in fase già avanzata. La chemioterapia e la radioterapia classiche si sono dimostrate per lo più inefficaci nei casi di neoplasie con metastasi, e la ricerca sta studiando nuovi approcci terapeutici.
Risultati incoraggianti sono stati ottenuti negli ultimi anni con l’immunoterapia, che adotta molecole capaci di stimolare il sistema immunitario del paziente, e da inibitori dell’angiogenesi tumorale, cioè la proliferazione dei vasi che vanno ad alimentare il tumore. La ricerca scientifica è molto attiva e si stanno sperimentando nuovi farmaci e strategie, tra cui i vaccini antitumorali.
Chirurgia
L’asportazione del rene colpito da tumore rimane la strategia di prima linea, quando è ben localizzato. L’intervento di resezione parziale, che consente di risparmiare il rene e asportare solo la massa cancerosa, è finora stato un’alternativa per tumori di piccole dimensioni (inferiori ai 4 cm). Grazie alle nuove tecniche robotiche e di laparascopia oggi è applicabile anche a tumori più grandi ed è la tecnica chirurgica più percorsa, quando possibile.
L’asportazione solo del tumore è preferibile in caso di tumore bilaterale, cioè che colpisce entrambi i reni. Questo intervento prevede inoltre una degenza e tempi di recupero più brevi rispetto all’asportazione dell’intero organo.
Fattori di rischio
Fumo e obesità sono i fattori di rischio più noti per il tumore al rene. E’ stato calcolato che questo rischio aumenta in modo proporzionale agli anni vissuti da fumatore e al numero di sigarette fumate al giorno. Gli obesi hanno una probabilità di ammalarsi quasi tripla rispetto a chi è normopeso. In generale gli uomini si ammalano più delle donne, con un rischio raddoppiato.
Lo sviluppo della malattia è associato anche all’esposizione cronica a metalli potenzialmente cancerogeni come l’amianto e il cadmio, o farmaci come la fenacetina, un analgesico e antinfiammatorio ritirato dal mercato perchè causa gravi anemie e lesioni renali. Alcune forme molto rare di tumori sono associate a fattori ereditari.
Prevenzione
Non fumare e matenere il peso sotto controllo possono essere strategie utili per prevenire questo tipo di tumore e altri. L’esecuzione di controlli periodici, come un’ecografia addominale dopo la mezza età, possono facilitare la diagnosi precoce.
Quanto è diffuso
Circa il 60% dei carcinomi si osserva dopo i 65 anni di età. Il tumore del rene rappresenta il 3% delle neoplasie dell’adulto e nell’ultimo decennio si è registrato un aumento dell’incidenza nella popolazione mondiale. Grazie alle diagnosi precoci e alle nuove terapie è diminuita lievemente la mortalità per questa malattia. In Italia si ammalano ogni anno circa 13.600 persone.