Calcoli renali
I calcoli renali – identificati dal termine medico “nefrolitiasi” o “litiasi renale” – sono delle piccole aggregazioni di sali minerali che si formano nel tratto urinario. Spesso la loro presenza è legata ad una dieta incongrua a cui si associa necessariamente una sottostante predisposizione genetica. Talvolta i calcoli renali sono asintomatici e vengono scoperti per caso durante una radiografia di controllo. Altre volte un dolore acuto e violento (colica renale) segnala prepotentemente la loro presenza.
Che cosa sono i Calcoli Renali?
I calcoli renali sono dei depositi di consistenza dura che si formano per precipitazione dei sali minerali contenuti nelle urine (calcio, ossalato, fosfati ed acido urico). La formazione di un calcolo è favorita dall’aumento della concentrazione di questi elettroliti o dalla riduzione del liquido che li tiene in soluzione (scarso volume di urine).
Quando i sali si aggregano tra loro formano dapprima cristalli, quindi microcalcoli ed infine calcoli che possono raggiungere le dimensioni di una pallina da golf. Proprio a causa della loro forma e composizione chimica i calcoli renali possono muoversi dalla sede di origine e andare ad ostacolare il flusso dell’urina. Tale ostacolo, oltre a causare un dolore spesso intenso, favorisce lo sviluppo di infezioni urinarie e, se persiste per lunghi periodi, aumenta le possibilità di danno ai reni, fino a sviluppare una insufficienza renale progressiva.
Normalmente le urine contengono sostanze che impediscono la formazione di calcoli, ma non sempre tali composti sono presenti in quantità adeguate o svolgono efficacemente la loro funzione. Oggi se ne conoscono due categorie: macromolecolari (di natura proteica) e micromolecolari come il citrato o il magnesio. Anche i mucopolissaccaridi, grazie alle loro proprietà colloidali favoriscono il mantenimento in soluzione dei sali allontanando la formazione di calcoli renali.
Fattori di rischio
I calcoli renali sono abbastanza diffusi nella popolazione dato che colpiscono in media circa il 3% delle persone. Particolarmente a rischio sono i maschi di età compresa tra i venti ed i quarant’anni. In questa fascia di età, a causa della contemporanea presenza di più fattori di rischio, l’incidenza della malattia supera il 15%.
Le cause di origine della calcolosi non sono ancora state completamente chiarite, anche se alcuni fattori predisponenti aumentano sensibilmente la probabilità che si formino dei calcoli:
- sesso: i maschi hanno una probabilità tripla rispetto alle donne di sviluppare calcolosi alle vie urinarie (la maggiore concentrazione di citrato nelle urine femminili, in stretto rapporto con il tasso estrogenico, spiegherebbe questa minore incidenza del problema nel gentil sesso)
- scarso introito di liquidi: un flusso di urine limitato favorisce il ristagno, quindi la precipitazione dei sali in esse contenuti
- disidratazione per aumentata perdita di liquidi (diarrea, iperidrosi ecc.
- età: i calcoli renali si formano prevalentemente tra i venti ed i quarant’anni
- acidità delle urine: pH urinario inferiore a 5 (per quanto riguarda alcuni tipi ben precisi di calcio, come quelli di cistina, xantine ed acido urico)
- storia familiare di calcoli renali: è il caso ad esempio dei calcoli di origine cistinica in cui, a causa di un difetto congenito del rene, un amminoacido scarsamente solubile nelle urine (cistina) precipita formando dei cristalli
- infezioni croniche delle vie urinarie
abuso di certi medicinali o di integratori salini e vitaminici - ipertiroidismo (effetto catabolico sul tessuto osseo) e iperparatiriodismo (aumento calcemia)
dieta incongrua - etnia: maggiore incidenza dei calcoli renali nella razza bianca ed asiatica
- clima (durante il periodo caldo estivo la maggiore evaporazione, se non reintegrata da un adeguato apporto di liquidi aumenta la concentrazione delle urine e la precipitazione dei calcoli)